IL LAGO DEI CIGNI, OVVERO IL CANTO

Biglietti:
Poltronissima: Intero euro 27,00 + 2,00 prev. – Ridotto euro 25,00 + 2,00 prev.
Poltrona: Intero euro 25,00 + 2,00 prev. – Ridotto euro 23,00 + 2,00 prev.
Galleria: Intero euro 22,00 + 1,50 prev. – Ridotto euro 20,00 + 1,50 prev.
Balconata: Intero euro 18,00 + 1,50 prev. – Ridotto euro 16,00 + 1,50 prev.

Speciale scuole di danza: per gruppi di minimo 10 persone – biglietto: 15,00 euro (escluso poltronissima)

IL LAGO DEI CIGNI, OVVERO IL CANTO

FUORI ABBONAMENTO

liberamente ispirato a Il Lago dei Cigni e all’atto unico di Anton Čechov Il Canto del Cigno
compagnia Balletto di Roma
con la partecipazione di Carola Puddu nel ruolo del Cigno Nero e Roberta De Simone nel ruolo del Cigno Bianco
coreografia e regia Fabrizio Monteverde
musiche P.I. Čajkovskij
costumi Santi Rinciari
light designer Emanuele De Maria
costumi realizzati da Opificio della Moda e del Costume
realizzazione maschere Crea FX effetti speciali

A otto anni dal suo debutto nel 2014, Balletto di Roma propone il riallestimento di uno tra i più apprezzati successi della compagnia romana, la nuova versione di un classico d’eccezione: “Il Lago dei Cigni, ovvero Il Canto”, firmato da Fabrizio Monteverde. Riconosciuto come uno dei più rappresentativi e stimati coreografi contemporanei italiani, Monteverde reinventa il più famoso dei balletti di repertorio su musica di P. I. Čajkovskij, garantendo quell’originalità coreografica e registica unica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo. Attraverso la sovrapposizione con la novella di Anton Čechov, “Il canto del Cigno”, quella che era una favola senza lieto fine in cui i due amanti, Siegfrid e Odette, pagano con la vita la passione che li lega, diventa la parabola di danzatori stanchi di un’immaginaria compagnia decaduta che si aggrappano al ricordo sofferto di un’arte che travolge la vita. Condannata a una perenne metamorfosi, Odette/Odile è buona e crudele, amante fedele e rivale beffarda. La incarnano in scena Roberta De Simone nel ruolo del Cigno Bianco e Carola Puddu in quello del Cigno Nero, che insieme danzano la metafora di un’arte che non conosce traguardo, un viaggio tormentato d’amore, tradimento, prigionia e liberazione.